Tra Pendoli e Varianti... una nuova umanità...?

ROMA, PIAZZA DEL POPOLO.


Si dice* " è meglio, nella misura del possibile rinunciare
ai desideri e alle azioni che suscitano disagio, dubbio, 
timore e senso di colpa".

* (Pag. 226 del libro di Vadim Zeland, Lo Spazio delle Varianti.)



*


Occorre rimanere con quella "sanità mentale"
che da sola ci permette di conoscere
i vari interruttori energetici...
sempre pronti ad offrire la loro "mano",
per incanalarci, verso
quella bramosia per assoggettare il nostro fare
verso fini illusori, e comunque non
praticabili per il nostro
sentire 

dell'anima.

*

Da sempre l'uomo nel suo cammino ha imparato
ad essere attento ai segnali, 

ma quando non li ricorda... 
vuoi anche perché, molti cartelli
indicatori sono stati vandalizzati dalla 

processione dei pendoli,
 che cercano sempre di farti andare in strade chiuse 
per abbracciare
la variante 
sbagliata.

*

Tutto cambia niente cambia...

si dice o si diceva che il caso 
non esiste,
quella causalità che sempre si aspettava pensando con la tipica somara resistenza ad ogni cambiamento,
 che sarebbe arrivata... 
per toglierci le
 "castagne dal fuoco",
ma NON è cosi,
lo spazio delle varianti di per se infinite rappresenta
 quel campionario  
in cui possiamo con la giusta intenzione,
prendere quella più congegnale, 
per iniziare quel rapporto 
con l'anima,
senza la mediazione esterna 
di totem o "analisi privilegiate" 
del nostro sentire,  
che ora è vivo
di materia 
lucente.


*

Transurfing, "oggetto" 
da studiare con la 
semplicità del bello, 
da scoprire, per 
ritornare a 
sé ?

*


Giorgio Scrittore  
#blogger  


















   






  





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